Tempio di Iside

Nelle sale dedicate al Tempio di Iside di Pompei non sono soltanto esposti i materiali provenienti da un unico contesto archeologico, ma si è tentato di suggerire per quanto possibile la percezione del monumento antico così come fu scoperto a partire dal 1764. Essendo il primo edificio di culto scavato a Pompei, e in virtù della notevole conservazione delle sue pitture parietali, il monumento godette di una straordinaria attenzione e fu oggetto di una sistematica documentazione grafica: nella sala 79 sono esposti, insieme al plastico ricostruttivo moderno, i disegni, i rami e le incisioni che documentarono con grande precisione le strutture e le decorazioni rimesse in luce.

Due sale sono dedicate al porticato del monumento, i cui frammenti di decorazione parietale costituiscono la parte più consistente della collezione: i diversi elementi della decorazione dipinta (lo zoccolo, i pannelli del registro mediano con gli scorci architettonici, il fregio continuo a girali su fondo nero, e la decorazione con soggetti vari su fondo bianco in alto) sono collocati sulle pareti del museo nelle posizioni reciproche originarie. Nella sala 82 è inoltre esposta l’iscrizione marmorea - originariamente posta sul muro esterno del santuario al di sopra della porta d’ingresso – che ricorda la ricostruzione del monumento successiva al terremoto del 62 d.C. realizzata da Numerius Popidius Celsinus.

La decorazione dell’ekklesiasterion rimanda più esplicitamente al culto isiaco, tanto nei grandi quadri con le storie di Io quanto negli elementi decorativi accessori degli zoccoli e delle architetture dipinte. Qui come nelle altre sale della collezione sono esposti anche oggetti del culto, elementi d’arredo e sculture rinvenuti nell'edificio. Nell’ultima sala sono esposte le pitture del sacrarium che costituiscono una sorta di catechismo illustrato dei fondamenti della religione isiaca.

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